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Una commedia musicale in due tempi
presentata da un gruppo di giovani della parrocchie
di Nissoria e di Leonforte.
"Il Sogno di Giuseppe" è uno spettacolo relativamente nuovo. Coloro che lo hanno scritto e musicato sono gli autori del mitico "Forza Venite Gente", Pietro Castellacci ha scritto i dialoghi e testi delle canzoni, mentre Giampaolo Belardinelli si è occupato delle musiche.
sfingeÈ una proposta teatrale dallo stile brillante e scorrevole e dai temi musicali di grande impatto emotivo, che riscuote sempre un notevole successo di pubblico. La parte musicale e cantata, in questo musical, è prevalente rispetto ai dialoghi; è necessario perciò, nella realizzazione, tenere conto di questo aspetto e scegliere gli attori in base anche alle loro capacità vocali. In particolare si richiede che siano bravi cantanti coloro che interpretano i ruoli di Giuseppe e di Asenat, moglie di Giuseppe. Quest'ultima, tra l'altro, è la narratrice della storia e interviene regolarmente lungo tutto lo spettacolo. Tra gli altri personaggi femminili, un pezzo che richiede una certa abilità e versatilità è affidato al personaggio di Mut, moglie di Putifarre; mentre gli interpreti maschili che hanno diverse possibilità di espressione attraverso i brani cantati sono Putifarre, Giacobbe, il Faraone. Una buona regia dovrà curare nei dettagli le scene d'insieme, in modo che ogni singolo attore "mantenga" sempre il personaggio, anche se non ha battute o azioni particolari da compiere: la mancanza di compattezza e di concentrazione, infatti, provocano nel pubblico una senzazione di approssimazione e di scarsa professionalità. In merito alle coreografie, l'ideale sarebbe affidarsi ai consigli di una persona esperta, in grado di montare dei balletti efficaci e coerenti, e alla portata dei ballerini. In mancanza dell'esperto, si consiglia di puntare comunque su una certa semplicità, lavorando per ottenere un buon effetto di sincronia. Per i gruppi che preferiscono non avventurarsi in una messinscena totalmente originale, è disponibile, in videocassetta, la rappresentazione curata dalla Compagnia "Divadlo" di Cagliari, che può essere spunto - parziale o totale - per l'allestimento.
Le ambientazioni sono fondamentalmente due: Israele, con l'accampamento della famiglia di Giacobbe, ed Egitto, a sua volta distinto tra piazza, palazzo del faraone, prigione. È importante studiare delle soluzioni d'effetto che permettano, quindi, un traferimento veloce da una scena all'altra senza interrompere la continuità dello spettacolo, per esempio attraverso l'uso di praticabili removibili, uno studio efficace delle luci, la differenziazione dei costumi. Questi ultimi possono essere più o meno realistici e più o meno elaborati; ma senz'altro, nel realizzarli, si dovrebbe tenere conto del loro effetto cromatico, specie nelle frequenti scene d'insieme. Un buon impianto di amplificazione, sia per l'ascolto da parte del pubblico, sia per l'ascolto da parte degli attori in scena, è necessario. Si consigliano, in particolare, i microfonini per i cantanti.